Di solito si è soliti pensare che i maggiori produttori di rifiuti urbani in Italia siano le abitazioni.
Da una nuova ricerca invece risulta che le cosiddette “utenze non domestiche” (uffici, negozi, mercati, scuole, ospedali) siano le maggiori produttrici di rifiuti urbani.
Secondo una recente stima del Comune di Torino, per il 2013 dalle utenze domestiche proverrà circa meno del 46% della spazzatura prodotta.
Il primo posto, con circa
il 54% spetta a tutti i luoghi di lavoro, commerciali e sociali.
Da ulteriori stime si apprende che, nonostante l’ammontare della spazzatura prodotta, la quantità di spazzatura complessiva prodotta nel 2013, sarà la più bassa registrata dal 2000 ed inferiore del 3% rispetto al 2012.
Paragonando le tonnellate di rifiuti prodotti nel periodo 2004 – 2009, il 2013 risulta essere quello più “pulito” con una media del 15% in meno ed un picco, rispetto al 2006, del 18%.
I dati rilevati testimoniano il fatto che si vive sempre meno l’ambiente domestico rispetto agli anni passati. Di conseguenza vengono prodotti meno scarti casalinghi.
Questi studi confermano che i cittadini stiano prendendo consapevolezza dei problemi riguardanti il legame che esiste tra rifiuti ed ambiente. Parallelamente si sta accendendo l’attenzione sugli sprechi e sul riutilizzo e riciclo di oggetti. Quest’aumento dell’attenzione da parte dei cittadini aiuta l’ambiente perché, in caso contrario, si contribuirebbe ad aumentare le tonnellate di rifiuti urbani e il loro smaltimento.