È recentemente entrata in vigore la legge n. 116/2014 ovvero la legge di conversione del decreto legge n. 91 in materia di agricoltura, tutela dell’ambiente e efficientamento energetico.
Questa normativa consente agli agricoltori di bruciare gli scarti forestali e agricoli direttamente sul campo.
Si tratta, di fatto, di un cambiamento positivo che coinvolge l’intero settore agricolo, perché le recenti notizie di cronaca, come la questione della “Terra dei fuochi”, avevano fatto emanare una legge che poneva sul medesimo piano gli scarti agricoli e i rifiuti pericolosi.
Per far fronte a questo problema, era stato introdotto il divieto di bruciare tutti gli scarti agricoli una pratica, di fatto, utilizzata da sempre dagli agricoltori.
Il divieto aveva creato numerosi problemi agli agricoltori, costretti a rivolgersi a ditte specializzate per lo smaltimento di questi rifiuti tra i quali, residui di potature, piante secche, piante malate e ramaglie.
Come spesso accade con un certo tipo di restrizioni, tutto ciò ha portato ad un consistente aumento dei costi di produzione ed ad un eccessivo allungamento degli iter burocratici e amministrativi.
Dai primi giorni di settembre per gli agricoltori il quadro sembra essere migliorato. Agli agricoltori torna ad essere permesso ciò che, di fatto, hanno sempre praticato. Bruciare gli scarti agricoli permette di smaltire velocemente senza danneggiare l’ambiente, evita la diffusione dei parassiti e aiuta a concimare il terreno.
La Legge n. 116/2014 prevede che tutti i possessori di terreni possano bruciare una quantità non superiore a tre metri per ettaro di coltivazioni in un giorno, senza chiedere alcun permesso alle autorità. Ciò che rimane invariato però è il divieto di tale pratica durante i periodi considerati a rischio incendi.
5 ways to state a person’s rrnner grunge
snooki weight loss A Perfect Jacket for Winter