Nel rapporto GreenItaly presentato a Milano da Unioncamere e dalla Fondazione Symbola, viene sottolineato il caso agricoltura che ha destato l’attenzione di esperti del settore e non.
Quasi la metà delle imprese, circa il 49,1%, di produzione agricola con dipendenti, negli ultimi tre anni ha adottato tecnologie e metodi per tentare di ridurre i consumi di acqua ed energia.
Nel settore delle coltivazioni di vivai e di serra, dove il consumo di acqua e di energia è di solito molto elevato, la percentuale arriva al 63%.
Secondo il rapporto GreenItaly, l’agricoltura italiana è una delle più competitive a livello europeo con primati nel valore aggiunto per ettaro (2.181 euro/ha, il triplo di quello del Regno Unito, il doppio della Spagna, quasi il doppio della Francia, 1 volta e mezza di quello tedesco), occupati agricoli ad ettaro (10,1 ogni ogni 100 ha, il triplo rispetto a Francia, Germania e Spagna, quasi 6 volte quello del Regno Unito), export nel mondo e sicurezza alimentare.
Bisogna anche sottolineare che per quanto riguarda la sicurezza alimentare, il settore agricolo italiano vanta il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3%), inferiori di circa 5 volte a quelli della media europea (1,5% di irregolarità) e di 26 volte a quelli extracomunitari (7,9%).
Il rapporto evidenzia i risultati che sono stati ottenuti cercando di dirottare l’attenzione sulla qualità e sulla sostenibilità, a favore di agricoltura e prodotti più genuini.
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