Secondo recenti studi, la “nuova” professione del agrometeorologo sarà essenziale per le aziende vitivinicole.
Nessun raccolto infatti, può evitare di tenere conto del clima e del tempo.
I cambiamenti climatici repentini a cui si sta assistendo, potrebbero costringere gli addetti al settore a cambiare alcune pratiche.
L’agrometeorologia
L’agrometeorologia è la scienza che studia le interazioni tra clima, meteo e l’agricoltura.
Il climatologo Giampiero Maracchi, professore di Climatologia all’Università degli Studi di Firenze, sottolinea: “L’agrometeorologia è senz’altro un elemento utile – spiega il climatologo Giampiero Maracchi, professore di Climatologia all’Università degli Studi di Firenze – perché permette, dal punto di vista pratico, di diminuire, per esempio, i trattamenti. La climatologia consente con le previsioni stagionali, di avere un’idea di come sarà l’andamento del tempo e quindi come comportarsi nell’eventuale distribuzione di trattamenti e fertilizzazioni”.
Da queste parole si evince che l’agrometeorologia dona un grosso contributo all’agricoltura.
La figura dell’agrometeorologo
Il Professor Leonardo Valenti, dell’Università degli Studi di Milano, commenta: “E’ un’innovazione che dovrebbe esserci nel futuro delle aziende. La raccolta dei dati agro-meteo, fondamentale per stabilire tutte quelle che sono le situazioni legate all’evoluzione del prodotto nell’annata e, al contempo, comprendere dove andrà la viticoltura dell’azienda nel futuro. Ormai bisogna interpretare ogni singola annata in maniera puntuale, basarsi sull’andamento stagionale per capire come meglio intervenire sulle coltivazioni.
Il modello meteorologico è di fondamentale importanza per calcolare il rischio di malattie parassitarie, consentendo di ridurre i trattamenti, anche del 50%, all’interno dello stesso anno e diminuire così, l’impatto della chimica sul terreno.
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