Secondo Coldiretti gli orti urbani sono in costante crescita. Da alcuni dati si evince che 1,1 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale sono stati adibiti alla coltivazione ad uso domestico. Secondo alcune recenti stime, questo dato risulta essere un vero e proprio record.
A Bologna, ad esempio, alcuni orti urbani sono stati trasformati in cooperativa di coltivatori e consumatori.
A Milano, invece, al posto di un terreno considerato non edificabile è stato inserito un complesso di orti privati urbani.
Le famiglie, per il proprio orto, pagano 1 euro al giorno, 360 euro l’anno, Iva compresa
Gli orti privati milanesi non sono solo un modo per guadagnare ma risulta essere un vero e proprio modo di risparmiare sulla spesa e proporre uno stile di vita sano.
L’idea è nata da un imprenditore di Milano il quale fa sapere che “gli orti comunali sono destinati unicamente ai pensionati. Io non valuto le tue caratteristiche, se sei ricco o povero, mentre gli orti comunali vanno in genere ai redditi bassi”.
Gli orti sono anche un luogo di condivisione sociale. Questa realtà si sta piano piano affacciando con maggior forza anche in Italia, mentre nelle città europee è una pratica già consolidata nel tempo.
Questo tipo di coltivazione sono utili anche al risanamento di alcune aree della città che spesso rimangono abbandonate e di conseguenza si avviano al degrado.
Un’ultima stima riporta che c’è un orto urbano nel 44 per cento dei comuni italiani capoluoghi di provincia con una netta prevalenza al Nord Ovest del paese.
Che sia giunta l’ora di far prevalere questa attività salutare anche in tutto il resto dell’Italia?