E’ stato presentato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile il Manifesto della Green Economy per l’architettura e l’urbanistica al quale hanno aderito architetti di fama internazionale (da Richard Meier a Richard Rogers, da Thomas Herzog a Paolo Desideri), Anci, Cgil, Cisl.
L’obiettivo è quello di far rinascere le città attraverso investimenti basati su tecnologie green. Tante le città che si stanno già impegnando attivamente in questa direzione. Parigi ha piantato 30 mila alberi e prevede di portare da 700 a 1400 chilometri la rete delle piste ciclabili, Amburgo ha pianificato una rete ciclo-pedonale alla quale sarà riservata la circolazione nel 40% della città entro il 2035.
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E ancora, Copenaghen ha fissato l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2025 (affermazione fatta nel 2009). Le città statunitensi che hanno aderito alla campagna di Sierra Club (che punta a un piano per arrivare a utilizzare solo energia rinnovabile), inoltre, sono l’ultimo esempio di cambiamento verso un mondo più sostenibile.
Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha tenuto a precisare:
L’interlocuzione tra architettura e urbanistica che il Manifesto apre è la chiave per il rilancio del protagonismo delle città italiane. Non solo infatti arricchisce la cultura e le scelte della progettazione migliorando la qualità della vita urbana, ma può diventare un traino formidabile per lo sviluppo della green economy
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E allora è vero che tanto, a livello globale, c’è ancora da fare, ma è altrettanto vero che i primi passi sono stati compiuti.
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