La dislessia è uno dei disturbi specifici dell’apprendimento più comuni che dà i primi segnali nei bambini già in età scolastica. Ma come affrontare la situazione? Quali comportamenti devono mettere in atto i genitori per aiutare il proprio figlio e quali gli insegnanti che si trovano alle prese con alunni con diagnosi di dsa?
Luisa Russo, alla guida del centro unico aziendale per la salute mentale in età evolutiva dell’Asl Napoli 1 Centro, prova a fornire un quadro completo sottolineando come ad oggi, purtroppo, molte regioni di Italia non sono bene attrezzate per sostenere i bambini con dislessia e dsa nel loro percorso scolastico. Dice la dottoressa a Il Mattino:
In Italia ne soffrono sempre più bambini, uno per classe, ma dai 7-8 anni si può effettuare la diagnosi e non prima. Gli interventi di sostegno possono, anzi devono avvenire a scuola. Le verifiche orali, per esempio, sono da preferire alle prove scritte. In questo modo gli alunni affetti da dsa riescono ad avere pari opportunità nella maggior parte delle attività quotidiane e nelle scelte lavorative
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Purtroppo però molto dovrebbe essere ancora fatto e, nonostante le tante promesse, la situazione è davvero delicata:
Da oltre 10 anni le istituzioni regionali promettono di lavorare alla costituzione delle unità di Neuropsichiatria infantile in ogni Asl campana. Nell’attesa di misure concrete, ai pochi specialisti nel servizio pubblico non resta che prescrivere le terapie che vengono effettuate, quasi esclusivamente, nei centri privati convenzionati, a differenza di quanto accade nelle altre regioni
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