Nunzia De Girolamo, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali ha così commentato la decisione del Consiglio dei Ministri di abolire, per quanto concerne i terreni e i fabbricati, la seconda rata dell’Imu: “Lo avevamo promesso e abbiamo mantenuto la parola data: la seconda rata Imu non verrà pagata per i fabbricati rurali e per i terreni agricoli degli imprenditori agricoli professionali. Allo stesso tempo abbiamo dimezzato l’onere dell’Imu per i terreni agricoli posseduti da non agricoltori. Lo dovevamo a tutti gli agricoltori italiani, che lo scorso anno avevano subito questa tassa, ingiusta due volte, perché colpisce un bene produttivo come la terra”.
Il ministro ha altresì aggiunto: “Le aziende agricole che hanno pagato nel 2012 possono stare così tranquille e utilizzare per gli investimenti i 537 milioni di euro di risparmio fiscale che siamo riusciti ad ottenere per il settore con i provvedimenti di eliminazione dell’Imu. Ho chiesto poi di prevedere una riforma strutturale sulla tassazione per gli immobili agricoli che verrà trattata in sede di conversione della legge di stabilità alla Camera. Abbiamo previsto anche di ripristinare, per le società agricole, il diritto di optare per la tassazione in base al reddito catastale dei terreni, perché l’abrogazione di questa misura da parte del Governo Monti è illogica e contraddice l’ordinamento comunitario. Su queste misure il mio ministero ha già reperito, attraverso tagli e risparmi, 108 milioni di euro, che sono certa potranno essere incrementati attraverso la collaborazione di tutte le forze politiche che hanno a cuore il destino di questo comparto, nel lavoro alla Camera”.
Il Ministro ha ottenuto abrogazioni e riduzioni per il 2013 che hanno consentito al settore di non pagare: 64 milioni sui fabbricati rurali, 158 milioni sui terreni di proprietà di non agricoltori e 315 milioni sui terreni di proprietà degli imprenditori agricoli professionali.
Questa battaglia ha rappresentato il motore centrale per tutelare il Made in Italy agoalimentare. Si tratta di un settore che da solo, rappresenta il 17% del Pil e bisognava, quindi, lanciare un messaggio forte.
Anche Agrinsieme, Coldiretti, Copagri e Confeuro hanno rilasciato dichiarazioni in merito a questa decisione.
“Abbiamo recepito dai ministri dell’Economia Saccomanni e dell’Agricoltura De Girolamo indicazioni relative ad una abolizione della seconda rata IMU per i fabbricati rurali e solo per alcune categorie di terreni. Salvo vedere i particolari è comunque una indicazione positiva perché sarebbe stata incomprensibile una scelta diversa”.
Secondo Agrinsieme è di fondamentale importanza rivedere la fiscalità agricola. “Non ne conosciamo ancora i dettagli ma vogliamo pensare che sia orientata a rendere più coerente la pressione fiscale sulle imprese agricole con la loro capacita di produzione di valore, abbandonando progressivamente una tassazione patrimoniale che crea distorsioni e confonde patrimonio e beni strumentali necessari all’attività di impresa”.
Il Presidente della Coldiretti ha affermato: “l’esenzione per quest’anno anche della seconda rata dell’Imu per i fabbricati rurali e per i terreni agricoli degli imprenditori agricoli professionali è una scelta strategica per il Paese che è ora necessario stabilizzare per il prossimo anno”.
Copagri sostiene che tutto ciò rappresenta un segnale importante: “Il Ministro De Girolamo ha mostrato coerenza rispetto agli impegni presi con gli agricoltori. Ora ci aspettiamo che l’esenzione dall’Imu agricola divenga misura strutturale”. Confeuro, nella voce di Rocco Tiso, ha affermato che si tratta di una buona notizia per il settore ma ancora molto deve essere fatto per dare uno slancio all’agricoltura italiana.
Fonte: www.coldiretti.it / www.agi.it