Le etichette di frutta e verdura biologiche assicurano che questi prodotti non sono stati trattati con pesticidi chimici, semi di combustibili fossili o con fertilizzanti a base di acque reflue.
È opinione comune che gli alimenti biologici siano anche più salutari rispetto agli altri perché contengono residui chimici minimi e talvolta pari allo 0%. Ma, soprattutto, sembrano contenere anche un maggior numero di nutrienti anche se questo aspetto, al momento, è al vaglio di ulteriori studi.
Di fatto, però, il costo dei prodotti bio è ancora molto elevato e spesso si può arrivare a spendere anche il doppio rispetto ad un prodotto non-bio. La considerazione è dunque d’obbligo: mangiare bio è solo una possibilità per ricchi?
L’USDA, il Dipartimento per l’Agricoltura negli Stati Uniti, ha stilato una lista di prodotti ortofrutticoli contenenti una minore concentrazione
di pesticidi
per cui si può evitare l’acquisto di quelli con la certificazione biologica. In sostanza, con questa lista si può effettivamente spendere di meno.
Le cipolle, di solito minacciate dai parassiti prevedono una minore irrorazione con i pesticidi. L’avocado, ha una buccia spessa che protegge il frutto dall’accumulo di pesticidi. Il mais dolce, nonostante necessiti di più fertilizzante per crescere, non accumula su di sé il prodotto. La buccia dell’ananas fa da barriera naturale contro eventuali sostanze tossiche e quindi risulta essere più salutare. Il mango e il kiwi, come l’ananas, è protetto dalla propria buccia. Gli asparagi vengono prodotti senza l’utilizzo di sostanze chimiche. I residui presenti sui piselli dolci sono davvero minimi. Per la papaya si consiglia il risciacquo del frutto prima di consumarlo anche se comunque rimane protetto dalla pelle esterna.
Questi sono solo alcuni elementi presenti sulla lista che risultano essere prodotti con una percentuale davvero minima di pesticidi se non addirittura assente.