Biologico, in UK tutto fermo

In Italia continua a spopolare la tendenza al mangiare biologico, mentre in Inghilterra, il settore dell’agricoltura biologica, un tempo in continua espansione, è definitivamente in declino.

Secondo i dati del Dipartimento per l’Ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali (rilanciati dal quotidiano The Indipendent), gli agricoltori hanno ridotto drasticamente la quantità di terra dedicata alle colture e all’allevamento biologico fino a 605.329 ettari.

La quantità di terreni agricoli in fase di conversione verso il biologico, è crollato nel 2012, tuttavia, dopo lo scandalo sulla truffa della carne di cavallo utilizzata nei prodotti congelati, qualche mese fa, i prodotti biologici hanno rilevato un +1,6% di vendite.

Una grande differenza con l’agricoltura biologica in Italia che, dall’inizio del 2000, ha ottenuto un incremento del 22%, riguardanti la trasformazione di aziende agricole “normali”, in biologiche. Infine, anche i consumi, di conseguenza, sono aumentati del 11,5%.

Il declino dell’Inghilterra, è dovuto alla crisi economica internazionale e i consumatori colpiti dalla recessione, abbandonano il settore dell’agricoltura biologica, che torna ai livelli del 2002.

In Grecia, reagiscono diversamente alla crisi e, alcuni contadini, hanno deciso di creare reti di solidarietà con i consumatori per divulgare metodi di produzione agricola alternativi, più compatibili con l’ambiente e anche più efficienti, ovvero la bioagricoltura.

L’agricoltura biologica ha fornito delle prime risposte agli agricoltori, che stanno cercando di risorgere dal forte collasso economico, grazie agli investimenti minori, all’auto-produzione degli alimenti, al risparmio energetico e agli agro-ecosistemi.

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