La scoperta è avvenuta tramite alcuni studenti del corso di laurea in Scienze e tecnologie agrarie e degli alimenti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
L’insetto esotico in questione porta il nome Halyomorpha halys (Heteroptera, Pentatomidae), rinvenuto nel territorio modenese.
Come è avvenuta la scoperta? Attraverso delle raccolte didattiche di insetti, effettuate nell’ambito del corso di entomologia.
Chi si sarebbe mai aspettato di trovare una simile minaccia?
La Halyomorpha halys è una cimice marrone-grigiastra di origine asiatica, lunga dai 12 ai 17 centimetri, potenzialmente molto dannosa, che colpisce soprattutto piante da frutto, viti e ortaggi, piante ornamentali, con una predilezione per le Rosacee e Fabacee.
«Tuttavia – precisa la dottoressa Lara Maistrello, docente che ha tenuto il corso di entomologia – l’insetto non punge l’uomo e non trasmette malattie. Sull’onda del crescente commercio internazionale sono sempre più numerosi gli organismi potenzialmente dannosi che si spostano da un continente all’altro. Molte non riescono ad adattarsi all’ambiente. Alcune specie, invece, colonizzano rapidamente il nuovo ambiente e, se attaccano piante di interesse economico in assenza di nemici naturali, possono diventare seriamente dannose».
E’ un insetto che è stato inserito nella lista d’allerta dell’Organizzazione Euro-mediterranea di Protezione delle Piante (EPPO) e, considerata la sua potenziale pericolosità, è stato attivato un sistema di monitoraggio nel territorio modenese.
«Ogni contributo – sottolinea la dott. ssa Lara Maistrello – è di fondamentale importanza per definire quanto e come questa cimice si stia diffondendo e per verificare se e quando sarà necessario approntare eventuali misure di controllo».
Ad oggi, sono stati trovati diversi esemplari in un’area di 20 chilometri a sud della città di Modena.
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